Adorazione

Adorazione Comunitaria
7 Giugno ore 19.30

Il cammino del Cuore

  • Canto: Adoro Te

Sei qui davanti a me,
o mio Signore,
sei in questa brezza
che ristora il cuore,
Roveto che
mai si consumerà,
presenza
che riempie l’anima.

Adoro Te, fonte della Vita,
adoro Te, Trinità infinità.
I miei calzari leverò

su questo santo suolo,
alla presenza Tua mi prostrerò.

Sei qui davanti a me, o mio Signore,
nella tua grazia trovo la mia gioia.
Io lodo, ringrazio e prego perché
il mondo ritorni a vivere in Te.

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Prima Riflessione

Il primo e principale modo con il quale vivere la spiritualità del Cuore di Cristo è ovviamente partecipare alla messa. Come sappiamo, in questo grande mistero, Cristo è realmente presente in mezzo a noi, nella duplice mensa della sua Parola e del suo corpo e sangue sacramentali.

Il primo dono infatti del Cuore di Cristo é la sua Parola, poiché Lui è il Verbo, la Parola stessa che, pronunciata da Dio da sempre entro di sé, esce verso di noi, e si fa parola a noi rivolta. Tutto l’antico e il nuovo testamento sono parola di Dio: la Legge, i profeti ed i salmi ci parlano di Lui, poiché è a partire da Lui e in vista di Lui che acquistano il loro pieno significato, che va oltre il significato puramente storico che offrono. Così la spiritualità del Cuore di Cristo è essenzialmente basata sulla scrittura santa: imitando Maria, che custodisce nel cuore la Parola, anche l’anima fedele prepara in se stessa il luogo del silenzio e dell’accoglienza perché la parola germini nel suo intimo, e, fecondato dallo Spirito, fiorisca. Così ogni espressione, ogni parola della Bibbia è un dono del Sacro Cuore, e tutto insieme formano quel meraviglioso mosaico che il Cristo tutto intero, la lunghezza, l’altezza e la profondità del suo mistero. A ogni messa dunque noi esercitiamo la nostra devozione al Cuore di Cristo ascoltandolo, rispondendogli con la nostra parola che si fa preghiera. Concepire la devozione slegata dalla liturgia è gravemente sbagliato, e si risolve in un suo impoverimento: cresciamo nella conoscenza amorosa del Cuore di Cristo, come discepoli, seduto ai suoi piedi, hai lasciando che la sua parola schiuda davanti a noi pensieri del suo Cuore.

Di più, nella messa Gesù stesso è presente: non come un ricordo, ma come una presenza. Nel sacramento sperimentiamo Lui presente in mezzo a noi come lo era quando camminava per le strade di questo mondo, come ora è presente il mezzo dei santi nel Regno di Dio. Riviviamo in noi stessi l’ultima cena, quando l’apostolo amato poggiò il capo sul suo petto, come la sposa del Cantico appoggia il suo capo sul petto dello sposo. Il mistero cristico è quello di colui che ci ha amati fino alla fine, come uno sposo veramente sa fare: vicino a Lui, dimentichiamo il mondo e le sue seduzioni, mentre il suo amore ci rinnova e trasforma. Uniamo le nostre sofferenze alle sue, perché le faccia proprie, partecipando così alla sua passione; riceviamo da Lui lo Spirito che il Padre gli ha donato, lo Spirito della risurrezione, perché la sua forza si manifesti pienamente nella nostra debolezza. Doniamo a Lui la nostra vita, perché Lui stesso venga e viva in noi, trasformando noi stessi in offerta gradita a Dio, che prolunghi la messa che abbiamo celebrato.

E così la celebrazione degli altri sacramenti in modo eccellente per vivere la spiritualità del cuore di Cristo: in ognuno di essi Gesù è presente con la potenza del suo cuore, con tutta la sua forza e compassione dei punti tra questi ricordo in particolare la penitenza, l’unzione dei malati ed il matrimonio, nel quale Lui rimane sempre tra coloro che sono uniti nel suo nome, come il pane consacrato.

  • Canto: Parla Signore

Nella preghiera la Tua Parola,
è come un volto che si rivela
e tutto il cielo si fa vicino
per abitare dentro ad ognuno.

Parla, Signore, parlaci ancora,
la Tua Parola, ci trasfigura.

Nella preghiera la Tua Parola,
è una presenza che in noi dimora
il nostro corpo è la Tua tenda,
del Tuo mistero è trasparenza.

Nella preghiera la Tua Parola
è un orizzonte di luce pura,
cresce nel cuore come l’aurora
e l’esistenza tutta rischiara.

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Seconda Riflessione

Un altro modo di vivere concretamente la spiritualità del Cuore di Cristo è strettamente unito a quello che abbiamo appena visto. La messa infatti è il culmine, ma anche la fonte della nostra preghiera. Per questo possiamo o prolungare la messa, per così dire, ovvero proseguirla, nell’ascolto della Parola di Dio già proclamata, o che la sarà, ovvero rimanendo in adorazione del Santissimo sacramento .

La lectio divina consiste in un modo molto semplice di entrare nella scrittura in quattro momenti: lettura, la meditazione, lavorazione e la contemplazione. Il primo di questi è un gesto molto semplice, quasi meccanico: si tratta di leggere, non in silenzio ma sussurrando il brano o pericope proposta, potrebbe essere il Vangelo del giorno, una lettura o un Salmo dell’Ufficio. Lo si legge e rilegge, più volte, anche sminuzzandolo o dividendolo, sempre mormorando la parola. Questo pare poco, ma è già preghiera. Poi segue la meditazione: significa domandarsi che cos’è il testo dice, cercando di capirlo nel suo significato oggettivo: non occorre essere biblisti, possiamo ragionare con quello che sappiamo e possiamo, perché Dio ci parla attraverso quello che capiamo, non attraverso quello che non capiamo e che capiremo un’altra volta. Dalla riflessione su quello che significa, possiamo anche virare e domandarci che cosa significa per me: e rimarremo sorpresi di come un testo può suonarci intimamente, davvero illuminando la nostra vita. Si tratta infatti di creare un ponte tra la scrittura e la mia vita, illuminando l’una con l’altra, viceversa. Segue l’orazione, o il colloquio: dopo aver ascoltato, parliamo noi. La preghiera è appunto il colloquio dell’anima con Dio. Ultimo momento è la contemplazione, il gusto saporoso delle cose di Dio, che non è più nel pensare, perché abbiamo già pensato, ma nel gioire in Dio, nella sua parola, che sgorga dal suo cuore, nello stare vicini a Lui. Possiamo passare da un momento all’altro anche senza un ordine definito, con molta libertà. Poiché, come abbiamo detto, il Cuore di Cristo ci si rivela innanzitutto nella sua parola, questo è un ottimo modo di onorarlo, amarlo, conoscerlo .

Possiamo ancora prolungare la preghiera nell’adorazione al Santissimo sacramento: lì il dono e il donante sono la stessa cosa, e per questo niente più grandi di questo mistero. Il Cuore di Cristo è davvero, nella realtà, lì presente. Se è vero che il pane è fatto per essere mangiato, e non guardato, è anche vero che è bellissimo vedere nelle vetrine delle panetterie il buon pane. Così anche per l’Eucaristia. La messa si prolunga nell’adorazione, e nel silenzio nella preghiera di ognuno può entrare in un dialogo personale profondo con il signore. Non a caso i grandi mistici, e segnatamente a Santa Margherita Maria Alacoque, la grande apostola del sacro cuore, hanno avuto le rivelazioni più grandi proprio davanti al Santissimo sacramento esposto. Pregare davanti all’Eucarestia non è lo stesso che pregare da soli, provare per credere: è un centro non solo di irradiazione della sua gloria che si espande su di noi ma anche di attrazione del nostro cuore a Lui. E così ogni giorno rafforziamo la nostra devozione al suo Sacratissimo Cuore proprio adorando quel dono in cui quel Cuore è realmente presente: San Paolo VI riteneva che nella nostra modernità il culto del Sacro Cuore fosse precisamente quella all’eucarestia, per riproporre la sua assoluta centralità nella vita della Chiesa e dei fedeli, chiamandolo il culto al Sacro Cuore eucaristico. E San Giovanni Paolo II fortunatamente ci ha insegnato che non è solo la Chiesa a fare l’eucarestia, cioè a celebrarla, ma, più profondamente, l’Eucarestia che fa la chiesa, nel senso che la costituisce e la edifica.

  • Canto: Mi affido a Te

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così il mio cuore cerca te.
L’anima mia ha sete del Dio vivente, il Dio della speranza.
Vieni e manda la tua luce sui miei passi,
vieni e guida il mio cammino.

Mi affido a te Gesù, alla tua fedeltà,
tu sei il sole che rischiara le mie tenebre.
Mi affido a te Gesù e in te riposerò,
perché so che la mia vita tu rinnoverai.

Oggi io vengo davanti al tuo altare per adorare te, Signor.
Nelle tue mani depongo tutti gli affanni ed ogni mio dolore.
Vieni e manda la tua luce sui miei passi,
vieni e guida il mio cammino. 

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Vangelo secondo Giovanni 19,31-37

[31] Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. [32] Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. [33] Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, [34] ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. [35] Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. [36] Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. [37] E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

– Riflessione del Sacerdote

Salmo 4

[1] Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide.

[2] Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:

dalle angosce mi hai liberato;

pietà di me, ascolta la mia preghiera.

[3] Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?

Perché amate cose vane e cercate la menzogna?

[4] Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele:

il Signore mi ascolta quando lo invoco.

[5] Tremate e non peccate,

sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.

[6] Offrite sacrifici di giustizia

e confidate nel Signore.

[7] Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene?”.

Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

[8] Hai messo più gioia nel mio cuore

di quando abbondano vino e frumento.

[9] In pace mi corico e subito mi addormento:

tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.

  • Canto: Il Pane del cammino

Il tuo popolo in cammino, cerca in Te la guida;
sulla strada verso il regno
sei sostegno col tuo corpo,
resta sempre con noi, o Signore.

E’ il tuo pane Gesù, che ci da forza
e rende più sicuro il nostro passo.
Se il vigore nel cammino si svilisce,
la tua mano dona lieta la speranza.

E’ il tuo vino Gesù, che ci disseta
e sveglia in noi l’ardore di seguirti.
Se la gioia cede il passo alla stanchezza,
la tua voce fa rinascere freschezza.

E’ il tuo corpo Gesù, che ci fa Chiesa,
fratelli sulle strade della vita.
Se il rancore toglie luce all’amicizia,
dal tuo cuore nasce giovane il perdono.

E’ il tuo sangue Gesù, il segno eterno,
dell’unico linguaggio dell’amore.
Se il donarsi come Te richiede fede,
nel tuo Spirito sfidiamo l’incertezza.

BENEDIZIONE EUCARISTICA